APPELLO A UNA SETTIMANA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA CON GLI IMPUTAT* DELL’8.12.20

dal 16 al 23 settembre

I 7 compagn* arrestat* l’8 dicembre 2020 saranno processati tra il 3 e il 27 ottobre 2023. Saranno processat* per il reato di « associazione di malfattori terroristi » (art. 450-1) a Parigi. Nessun complotto terroristico è stato accertato dopo due anni di indagini, caratterizzate dall’uso della tortura bianca e di una sorveglianza delle più invasive. Tale qualifica criminale non è stata accettata, ma la dimensione terroristica e collettiva permane nonostante la totale assenza di prove e persino di legami tra gli imputat*. Alcun* di loro sono stat* anche accusat* di « rifiuto di consegnare un accordo segreto di decrittazione » (art. 434-15).

I dettagli dell' »Caso 8 dicembre » sono disponibili sul blog :
https://soutien812.blackblogs.org/2022/01/30/un-recit-de-laffaire-du-8-12/

Il governo francese li accusa di « partecipare a un gruppo costituito o a un accordo stabilito al fine di preparare atti di terrorismo ». I fatti utilizzati a sostegno di queste accuse sono: false « note bianche », l’uso di strumenti di igiene digitale (Tails, Tor, Signal, Silence, ecc.), il rifiuto di consegnare i codici per decriptare telefoni o hard disk, la pratica occasionale dell’AirSoft, viaggi (in Belgio, nella Repubblica Ceca, in Grecia, in Colombia, ecc. ), una breve esperienza di combattimento in Rojava, un furto, il possesso di fucili di categoria C o B (tra cui 4 fucili non dichiarati), il possesso di componenti o sostanze utilizzate per la composizione di esplosivi (prodotti per la casa) e la fabbricazione di piccole quantità di esplosivi per divertimento.

La maggior parte di questi fatti non sono illegali, o rientrano nel diritto comune, e non riguardano tutti gli indagat*. Per costruire la minaccia « terroristica » che ne deriverebbe, la DGSI ha creato la storia di un « gruppo » che avrebbe svolto un « addestramento paramilitare » con l’obiettivo di preparare « atti di terrorismo » contro « personale delle forze dell’ordine o militari » o istituzioni, mentre « si coordinava a tal fine con membri di vari gruppi con gli stessi obiettivi in Francia e all’estero, utilizzando mezzi di comunicazione criptati ». Questo scenario è identico a quello utilizzato contro molti compagn* internazionalist*.

È qui che le opinioni politiche (vere o presunte), gli stili di vita (squatting, una casa mobile, attivismo internazionale, autonomismo) e i profili degli accusat* diventano elementi sufficienti per trasformare reati ordinari in « terrorismo ».

Per essere più chiari: sono gli ideali libertari dei compagn* e la presunzione di colpevolezza a mantenere l’accusa di « terrorismo », anche se non è stato individuato alcun progetto. Questa devianza giuridica è stata resa possibile dalla giurisprudenza islamofoba dopo le uccisioni jihadiste in Francia dal 2012.

La DGSI e la Procura antiterrorismo francese (PNAT) stanno cercando di trasporre il trattamento giudiziario delle persone che si sono unite allo Stato Islamico agli attivisti definiti di « ultra-sinistra ». L’obiettivo è quello di allineare lo Stato francese ad altri Paesi europei, come l’Italia. In questo Paese fascista, la semplice pubblicazione di giornali anarchici è considerata « con finalità di terrorismo » (vedi la nuova operazione antiterrorismo Scripta Scelera). Questo cambio di rotta è stato tentato nel 2008 con la cosiddetta vicenda « Tarnac », ma è fallito.

Grazie alla normativa antiterrorista, lo Stato ha la possibilità di esercitare la repressione nelle sue forme più tortuose e violente, vantandosi di agire per il bene comune. Questo gli permette di rinnovare la legittimità della sua violenza alimentando la paura nell’opinione pubblica e di approfondire le misure più liberticide: sorveglianza di massa e archiviazione dei dati, carcerazioni amministrative e preventive, leggi sulla sicurezza, ibridazione polizia-esercito, tortura bianca, ecc.

Nessuna lotta sociale è risparmiata dalla repressione antiterroristica. Le idee e le pratiche rivoluzionarie – siano esse riformiste radicali o insurrezionali, violente o pacifiste – sono in prima linea su questo fronte. Oggi in Francia centinaia di associazioni stanno perdendo i loro finanziamenti per « legami con l’ultra-sinistra ». Lo strumento antiterrore mira a far a tacere qualsiasi protesta sociale, qualsiasi messa in discussione dello Stato e del capitalismo.

CHI TERRORIZZA CHI?

La repressione sta avendo un impatto enorme sulle persone prese di mira e sui loro entourage politici, distruggendo vite e minando la solidarietà. Ovunque, i compagn* di lotta stanno sopportando il peso della repressione antiterroristica. Dalla Russia al Cile, in Grecia, in Italia, in Spagna, negli Stati Uniti, in Canada, in Perù, nel Ciad, in Birmania, nelle Filippine, in Turchia, in Kurdistan, in Bielorussia (ecc.). Qualunque sia il mezzo di lotta utilizzato, sappiamo che il Terrore non risiede nel nostro campo sociale ma che, al contrario, lo combattiamo ogni giorno.

La solidarietà internazionale viene criminalizzata ovunque. I compagn* che hanno sostenuto la lotta curda vengono repressi, le azioni di solidarietà internazionale vengono esaminate come reti terroristiche e la Francia emette sempre più spesso divieti di viaggio contro i compagn* antifascist* ambientalist*.

Nel caso dell’8/12, per convincere la gente che i compagn* erano pericolosi, la DGSI (e i tribunali) hanno definito le campagne di solidarietà internazionale come « azioni a bassa intensità », in altre parole atti di guerra. Semplici scritte come « Stop law and order Exarcheïa » sul consolato greco o uno striscione che recita « Da Exarcheïa a Lione contro la repressione statale No Pasaran! » vengono brandite come prova del potenziale terroristico dell’ultrasinistra francese. Si usa questa retorica per criminalizzare il possesso di manifesti e volantini internazionalisti da parte di chi è stato accusato l’8 dicembre.

Sì, siamo solidali con le lotte in tutto il mondo per salvare ciò che resta della nostra libertà, dell’acqua potabile e della terra fertile. No, non viaggiamo in località balneari o su navi da crociera ecocida, ma in luoghi di emancipazione e resistenza.

Stiamo combattendo la distruzione diffusa della Vita e la schiavitù dell’Umanità da parte del capitalismo. Stiamo combattendo i massacri perpetrati dagli Stati e dai loro imperi economici. Combattiamo la militarizzazione e le frontiere assassine. La rivoluzione sociale non è un progetto terroristico!

I terroristi sono coloro che possiedono armi di distruzione di massa e gli eserciti più potenti della storia. Sono coloro che distruggono la nostra Terra e ne sfruttano le ricchezze. Sono quelli che schiavizzano i popoli e massacrano quelli e quelle che resistono. È la Francia che è diventata il secondo più grande commerciante di armi al mondo. Sono i dittatori sanguinari, come Erdogan o Mohammed ben Salmane, che vengono ricevuti con gli onori all’Eliseo.

Finché esisterà l’oppressione, Il potere ci troverà lungo il cammino.

COME POSSIAMO PARTECIPARE ALLA SOLIDARIETÀ?

Di fronte alla repressione poliziesca e agli strumenti antiterrorismo, non lasciamoci atomizzare!

Di fronte agli Stati che vogliono dividere i movimenti di resistenza, le amicizie e i compagn*, i collettivi e tutte le forme di organizzazione di sinistra in generale, chiediamo solidarietà in tutte le sue forme!

Vi invitiamo a esprimere in vari modi la nostra determinazione e la nostra rabbia contro il loro mondo e la nostra solidarietà con coloro che saranno processati a Parigi dal 3 al 27 ottobre 2023.

Ogni individuo, collettivo e organizzazione può partecipare a questo appello. A modo suo, con i suoi strumenti, la sua creatività e la sua immaginazione! Dalla più fragile alla più spettacolare, tutte le azioni hanno un significato. E se questo rafforza i nostri legami, il nostro pensiero e la nostra capacità di reazione, allora cogliamo l’occasione.

Potete condividere la vostra solidarietà su : 812support@riseup.net (preferendo l’uso di PGP).

Trovate i nostri volantini, manifesti, comunicati stampa, ecc. sul blog:

Hashtag per la Francia: #Soutien812 #QuiTerroriseQui #DGSI #PNAT #Antiterrorisme #TGIparis #Tribunaldeparis #France

Hashtag internazionali : #812Support #WhoTerroriseWhom #Solidarity #International #StopFascism #Freedom

Blog di sostegno :

~ soutienauxinculpeesdu8decembre.noblogs.org
~ solidaritytodecember8.wordpress.com
~ soutien812.net

NON CI LASCEREMO TERRORIZZARE!